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Del Parco nazionale di Brioni

Del Parco nazionale di Brioni     Animali allo Stato Brado

L'arcipelago era già abitato dalla lepre (Lepus europaeus sp.) mentre tra il 1902 e il 1908 vennero introdotti il cervo pomellato (Axis axis), il daino (Dama dama), il muflone (Ovis musimon). Oggi i loro discendenti sono un ornamento dei boschi, dei parchi e delle radure di Brioni, parte integrante dell'identità dell'isola e dell'esperienza di ogni visitatore.
Il mondo autoctono dei volatili è ben rappresentato. Alcuni degli isolotti minori sono aree ideali per la posa delle uova di gabbiani, rondini di mare e di alcuni esemplari ormai rari di Phalcocorax aristotelis. Le  Brioni sono diventate dimora stagionale di varie popolazioni di uccelli settentrionali. L'area più interessante è quella di Valdaura. Si tratta di un territorio particolarmente umido con tre laghi paludosi della superficie di 8 ha, recintati per creare una vera riserva ornitologica. Il lago maggiore è ricco di canne palustri ed offre condizioni ottimali per la nidificazione di forapaglie, porciglioni, folaghe, tuffetti e germani.
Nella melma e nell'acqua bassa gli uccelli trovano insetti, larve di zanzara e gambusie, pesciolini che hanno avuto un ruolo molto importante nella lotta antimalarica avvenuta sull'isola all'inizio del secolo scorso. In quest'area recintata le piante basse si sviluppano indisturbatamente grazie all'assenza di selvaggina e perciò è anche il rifugio scelto da diverse specie di silvie, usignoli, merli, luì e da altre varietà canterine. Nelle fronde dei pini nidificano sparvieri, astori e poiane. Tra gli altri uccelli rapaci sono sempre presenti i falchi di palude e le albanelle reali. A Valdaura, verso la fine dell'estate e in autunno, sostano molte specie di uccelli diretti a meridione. Già in agosto possiamo osservare le canapiglie, i luì, i mestoloni, l'oca selvatica canadese e l'anatra querquedula. Tra gli aironi incontreremo la garzetta, l'airone cenerino, la nitticora ed altri ancora.
L'arrivo dei grandi aironi bianchi, delle cicogne nere e dei tarabusi dimostra che la zona è importante anche per le specie a rischio di estinzione, che trovano in questi luoghi sia la pace sia cibo a sufficienza.

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